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Mentre la città è in ginocchio il Comune chiude i luoghi di aggregazione

14 Ottobre 2016 scritto da Giuseppe Montemagno

Il Comune di Gela ha deciso di porre fine all’esperienza del Centro socio-culturale Ingresso Libero di via Maurizio Ascoli. Con una lettera di poche righe ci è stato comunicato che entro un mese dobbiamo liberare i locali, ponendo fine ad una esperienza che in dieci anni ha visto nascere e svilupparsi progetti ed attività che hanno aggregato diverse centinaia di persone di ogni età.

Cercheremo di spiegare ai bambini, ai giovani ed alle famiglie che partecipano alle attività del Centro che il Comune ci caccia da quel luogo per motivi burocratici: si è accorto dopo dieci anni che non è stato mai predisposto il contratto di comodato d’uso dei locali. L’assurdità della cosa sta nel fatto che quel  documento avrebbe dovuto approvarlo la Giunta Comunale, come si legge nel verbale di consegna dei locali sottoscritto esattamente dieci anni fa.

In sostanza il Comune ci caccia per una inadempienza propria.

In una città tramortita dalla grave crisi economica, dove la disgregazione sociale rischia di travolgere ogni forma di convivenza civile e di prospettiva futura, l’Amministrazione Comunale decide di colpire uno dei pochi luoghi di aggregazione del territorio, costruito attraverso la partecipazione attiva dei cittadini del quartiere, delle esperienze di Rete tra pubblico e privato sociale.

Da qualche mese abbiamo avviato il progetto “Cantieri Sociali 3.0” che punta sull’aggregazione giovanile per sviluppare nuove forme di protagonismo giovanile e che punta a favorire l’inclusione sociale di quei giovani che vivono in contesti degradati e di emarginazione.

Un progetto che è riuscito ad intercettare un finanziamento nazionale da parte del Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che ci potrebbe permettere di dare qualche risposta ai bisogni sociali del territorio. Valuteremo se ci sono ancora le condizioni per proseguire o rinunciare al finanziamento, spiegando agli organi competenti il perché della nostra scelta.

In questi anni il Centro “Ingresso Libero” ha ospitato laboratori di break-dance, teatro, musica, il Centro per la Famiglia, realizzato in collaborazione con l’Auser, che continua ad offrire gratuitamente supporto legale, psicologico ed educativo alle donne ed alle coppie che ne fanno richiesta o che sono inviati dai servizi sociali del territorio. La nostra Associazione, tra l’altro, fa parte della Rete Antiviolenza che collabora con il Centro Antiviolenza del Comune di Gela, Centro Antiviolenza che è nato grazie ad un progetto donato dall’ARCI al Comune e che è stato finanziato dalla Regione con i fondi europei del PISU

Il Centro sociale ha ospitato la prima esperienza di Gruppo di Acquisto Solidale che ha sperimentato per più di un anno nuove forme di economia solidale.

Appena un anno fa abbiamo invece concluso l’esperienza di “Autonoma-mente” che attraverso il microcredito ha permesso la nascita di 44 microimprese a Gela e a Niscemi che hanno prodotto una cinquantina di posti di lavoro e che hanno proiettato il nostro territorio alla ribalta nazionale con servizi giornalistici a Radio Rai, sul giornale “Avvenire” e su TV 2000.

Ed ancora lo Sportello dei Diritti del Cittadino, realizzato in collaborazione con il Movimento Consumatori, per offrire ogni utile informazioni a tutela dei diritti dei singoli cittadini.

E’ arrivato il momento in cui ognuno si assuma la responsabilità delle proprie scelte, in primo luogo la politica che ha il dovere di affrontare e risolvere le gravi questioni socio-economiche di questo territorio e di dare risposte ad una comunità sempre più disillusa. Non sempre in questa città le scelte sono andate nella direzione di garantire il bene comune.

La vicenda che ci vede protagonisti nostro malgrado evidenzia ancora una volta la superficialità con cui si assumono decisioni senza considerare le conseguenze che tali scelte determinano soprattutto quando riguardano la parte più fragile della popolazione.

La volontà di cancellare dieci anni di esperienze e di protagonismo sociale di giovani e adulti senza una giustificazione seria ci porta a concludere che forse dietro a questa scelta ci sono altre motivazioni. Faremmo un torto all’intelligenza dei nostri amministratori se pensassimo davvero che dietro alla scelta di sfrattarci dal centro sociale di via Ascoli ci sono solo motivazioni burocratiche. La sensazione è che ci sia il tentativo di portare a più miti consigli l’Associazionismo locale. Solo qualche giorno fa abbiamo letto le dichiarazioni infastidite di qualche amministratore nei confronti di una esperienza di cittadinanza attiva portata avanti da un gruppo di donne, tra cui il presidente della nostra associazione, impegnate a sostegno della “vertenza Gela” ed evidentemente percepite come un elemento estraneo nel confronto con le Istituzioni nazionali e regionali.

Per questa sera alle ore 18.00 abbiamo convocato una Assemblea dei soci e di tutti coloro che partecipano alle attività del Centro socio-culturale “Ingresso Libero” per comunicare la decisione del Comune di Gela e concordare le iniziative conseguenti.

Vogliamo rassicurare tutti che l’impegno dell’ARCI a Gela non verrà meno, il Circolo Le Nuvole dopo quasi 22 anni di attività si sente pronto ad affrontare, se necessario, altre sfide nell’interesse della comunità ed al fianco di quanti sono impegnati per il bene del nostro territorio.

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Poche righe sull'autore

Da sempre impegnato nel mondo del sociale e dell'associazionismo, sono stato tra i promotori di diversi progetti per l'inclusione sociale realizzati dal Circolo ARCI Le Nuvole. Da ottobre 2022 sono Presidente dell'ARCI Sicilia. Sono componente del Forum del Terzo Settore della Sicilia. Per alcuni anni ho svolto anche l'attività di giornalista pubblicista presso alcune emittenti radiofoniche.

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