Questa notte a Niscemi un ingente schieramento di polizia ha scortato e consentito il transito delle gru che verranno utilizzate per montare le parabole del MUOS al’interno della base di Contrada Ulmo.
A colpi di manganelli, di cariche, di bastonate hanno spazzato via i presidi, la resistenza non violenta di decine di siciliani, di militanti pacifisti che da settimane presidiavano il territorio per impedire che questo accadesse.
L’azione di forza di questa notte avviene a poche ore dallo scandaloso voto “unanime” della Assemblea regionale siciliana che ha subordinato la richiesta di revoca delle concessioni ad ulteriori accertamenti senza chiederne la revoca in autotutela.
Avviene dopo le gravi e preoccupanti dichiarazioni del Ministro Cancellieri che afferma che “la base di Ulmo è un sito di interesse strategico per la nostra nazione e per i nostri alleati…”.
Ma avviene sopratutto nel bel mezzo del fragoroso silenzio del Presidente della Regione: è questa la rivoluzione Siciliana? Noi scorgiamo solo una drammatica continuità con gli anni passati: Sicilia avamposto militare nel mediterraneo, ieri base missilistica e nucleare oggi avamposto ipertecnologico della guerra prossima ventura, frontiera ostile di un nord arrogante e ricco verso il sud e il mondo intero.
Le botte e le cariche di stanotte hanno forzato i presidi di tanti cittadini siciliani, calpestando la democrazia e il diritto, ma non spazzano via l’aspirazione, la volontà, la vocazione della Sicilia e dei siciliani ad essere ponte di pace nel Mediterraneo.
L’ARCI Sicilia è con chi in queste ore ha subito le cariche, e con quei siciliani che scelgono di stare dalla parte della pace, del dialogo contro ogni progetto bellico, contro la militarizzazione della Sicilia.
L’ARCI Sicilia è al fianco della popolazione niscemese, dei cittadini e dei pacifisti siciliani per ribadire il proprio impegno per una terra di pace.
Anna Bucca presidente ARCI Sicilia, Claudio Lombardo Presidente ARCI Caltanissetta, Pino Pardo presidente circolo ARCI “Liberamente” di Niscemi.